Bookabook: quando i libri incontrano il crowdfunding

Ho acquistato il mio primo libro Bookabook: Onda ribelle di Eva Battiston

Bookabook è quella parolina che, se spulci blog di libri e scrittura, sicuramente avrai sentito citare almeno una volta. È capitato anche a me, tre, quattro anni fa, di imbattermi in questo nome e, spinta dalla curiosità, ho deciso di dare una sbriciata. 

Ad attrarmi, oltre al disegnino del logo con la volpe che è proprio carino, è stata l’idea di sfruttare il crowdfunding per trovare un pubblico di lettori interessati e disposti a sostenere un libro.

È un format che non si adatterebbe mai e poi mai a una persona come me, abbastanza riservata e nascosta dietro uno pseudonimo, mentre chi ha una larga cerchia di amici e conoscenze parte sicuramente avvantaggiato. 

Come funziona Bookabook per un lettore?

Il sito ufficiale riporta tre passaggi base: 

  1. Leggi l’anteprima
  2. Pre-ordina
  3. Ricevi la tua copia 

Ci sono moltissime campagne all’attivo e il lettore può scegliere di sostenere il titolo che più lo incuriosisce. Appena compra l’opera, riceve la bozza in formato .pdf con il libro completo. Se la campagna avrà successo, in un secondo momento, gli verrà inviata anche la copia (cartacea o digitale) editata. 

Perché si parla di arrivare al successo? Perché l’autore deve raggiungere un traguardo di 200 copie e, solo così, il libro verrà editato e stampato. 

Il processo è molto macchinoso e ho iniziato a capirci qualcosa solo quando, qualche mese fa, ho ordinato il mio primo libro per sostenere un’autrice esordiente. Prima, da vera pessimista, fiutavo un po’ aria di imbroglio e continuavo a chiedermi: ma se il libro non raggiunge il traguardo, io che ho pagato preventivamente cosa ci guadagno?

Forse non ci guadagno, ma non ci perdo nulla:

  • se il libro non arriva a 60 copie, il cliente verrà rimborsato;
  • se arriva a 60 copie, riceverà una copia, anche se la campagna si interromperà (spero di avere capito giusto). 

Altro dettaglio importante: i libri per iniziare la loro campagna di crowdfunding devono superare una selezione editoriale che ne verifichi l’effettiva qualità, in termini di trama e scrittura.

Perché mi sono avvicinata a Bookabook come lettrice?

Premesso che come autrice non fa per me, ho scelto di iscrivermi per sostenere una scrittrice che ho conosciuto virtualmente. Nei mesi passati abbiamo parlato di editoria, tecniche di scrittura, libri, ed è nata una sintonia per cui sono stata più che felice di comprare la sua storia. 

La lettura è ancora in progress, ho appena iniziato, ma la campagna scade a luglio, mancano 35 copie e quindi sarò spudorata e vi parlerò del suo libro (di quello che so), sperando che qualcuno voglia aiutare una esordiente a fare il balzo.

Il libro che ho comprato

Un’immagine di Onda ribelle presa dal sito Bookabook

Libro: Onda ribelle

Autrice: Eva Battiston

Genere: fantascienza (con un pizzico di politica, ma da quel che ho sbirciato non è pesante). 

Sinossi

Una nazione governata da un regime spietato, dove anche una leggerezza può significare morte: questa è la Mendelia, il cui popolo non ha più diritto di parola, né di speranza.

Ma, in clandestinità, qualcosa si sta muovendo: è l’Odel, un’organizzazione nata per arginare le azioni disumane del governo, in attesa di tempi migliori.

Questa è la storia della squadra 7, che opera nella capitale mendeliana ed è formata da giovani che hanno alle spalle storie ed esperienze molto diverse, ma sono legati da un comune obiettivo: lottare per contrastare la dittatura, pur avendo dalla loro solo audacia e ingegno.

Perché l’autrice ha scritto questo libro?

La prima stesura di questa storia risale a molti anni fa. L’idea di un gruppo di giovani pronti a contrastare un regime totalitario, senza lasciarsi scoraggiare dall’enormità del compito, ha sempre avuto per me un grande fascino. Spesso avevo letto romanzi velati di rassegnazione e pessimismo, e volevo un’alternativa. Da questo desiderio è nato Onda Ribelle.

E ora veniamo a noi… cosa mi ha colpito di Onda Ribelle?

Ricordando che non l’ho ancora finito e che comunque sto leggendo una bozza, mi ha colpita l’attualità del testo. La fantascienza, come anche il fantasy, può essere un interessantissimo filtro per analizzare tematiche sociali e politiche, ed Eva lo fa senza appesantire o sacrificare la componente avventurosa della storia. 

Ho stimato moltissimo la scelta di proporre un romanzo corale. L’ho trovata una decisione coraggiosa, soprattutto perché a differenza sua tendo a focalizzarmi su un personaggio principale e penso sia difficilissimo risultare credibili lavorando su “tante teste”. I protagonisti di Onda Ribelle sono sei, sette. Seguo l’autrice su Instagram e ho avuto modo di vedere anche le grafiche che ha realizzato. Mi è piaciuto ritrovare una diversità etnica e caratteriale. Con a disposizione una rosa di personaggi così diversi, credo che ogni lettore potrebbe sentirsi soddisfatto e trovare il proprio preferito. 

Approvo, inoltre, il continuo lavoro di riscrittura e revisione che Eva sta facendo, maniacalmente, ogni giorno, anche se potrebbe benissimo appoggiarsi all’editor di Bookabook. Eva è un’autrice che si documenta, compra libri di scrittura creativa, ha iniziato a studiare narratologia per migliorare la qualità della sua storia. 

So che la fantascienza non è un genere per tutti – non è nemmeno il mio –, ma spero davvero che qualcuno possa interessarsi a Onda Ribelle e aiutare una giovane autrice a emergere. 

Una nota finale: vi lascio il link della campagna di Onda Ribelle. Qui potete trovare un’anteprima della storia (non editata) e i commenti di qualche lettore. Vi lascio anche il contatto Instagram di Eva, dove trovate grafiche e curiosità sulla sua storia.

Più in generale: avevate già sentito parlare di Bookabook, cosa ne pensate?

T.d.r. Flowers for Algernon

Fiori per Algernon

 

Fiori per Algernon è un romanzo del quale potrei scrivere per ore. Parlerei del genere, della storia editoriale, delle sensazioni, delle frasi degne di menzione.

Insomma… non è uno di quei testi che ti lascia a vuoto di parole. Ne avrei da spendere a fiumi, al punto da consumare i tasti del portatile (la A mi sembra già un po’ sbiadita). Mi scuso pertanto se questa recensione sarà confusionaria. Disordine è il mio secondo nome!

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