La scienza dello storytelling – Will Storr

Come le storie incantano il cervello. Un breve commento

Ho in programma questo articolo da una vita, ma si sa come funziona l’estate: “C’è caldo, c’è freddo, c’è il sole, piove, ho sonno, non ho sonno, dov’è il gatto, il gatto rompe”. Insomma, ogni cosa e il suo contrario, e così il tempo sta fuggendo e io sono meno operativa del solito – sotto ogni fronte. 

Su Instagram, qualche tempo fa, avevo annunciato l’acquisto di un libro di storytelling: Will Storr, La scienza dello storytelling, come le storie incantano il cervello. Mi ero ripromessa di scriverci qualcosa ed eccoci arrivati al dunque. 

Premessa: cosa mi aspettavo da questo libro? Un testo utile e pratico che mi desse delle dritte su come migliorare il mio stile di scrittura. 

Le aspettative sono state soddisfatte? Non nel vero senso della parola. Il libro di Storr non analizza puramente le tecniche narrative e le informazioni concrete che vengono date sono molto limitate. 

Per farvi un esempio: show don’t tell, attivo vs. passivo, uso delle metafore e simili sono argomenti trattati in maniera veloce, in un paragrafo a testa. 

Ciononostante, il libro mi è stato molto utile e, a lettura conclusa, mi sono sentita arricchita e anche rassicurata.

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Bookabook: quando i libri incontrano il crowdfunding

Ho acquistato il mio primo libro Bookabook: Onda ribelle di Eva Battiston

Bookabook è quella parolina che, se spulci blog di libri e scrittura, sicuramente avrai sentito citare almeno una volta. È capitato anche a me, tre, quattro anni fa, di imbattermi in questo nome e, spinta dalla curiosità, ho deciso di dare una sbriciata. 

Ad attrarmi, oltre al disegnino del logo con la volpe che è proprio carino, è stata l’idea di sfruttare il crowdfunding per trovare un pubblico di lettori interessati e disposti a sostenere un libro.

È un format che non si adatterebbe mai e poi mai a una persona come me, abbastanza riservata e nascosta dietro uno pseudonimo, mentre chi ha una larga cerchia di amici e conoscenze parte sicuramente avvantaggiato. 

Come funziona Bookabook per un lettore?

Il sito ufficiale riporta tre passaggi base: 

  1. Leggi l’anteprima
  2. Pre-ordina
  3. Ricevi la tua copia 

Ci sono moltissime campagne all’attivo e il lettore può scegliere di sostenere il titolo che più lo incuriosisce. Appena compra l’opera, riceve la bozza in formato .pdf con il libro completo. Se la campagna avrà successo, in un secondo momento, gli verrà inviata anche la copia (cartacea o digitale) editata. 

Perché si parla di arrivare al successo? Perché l’autore deve raggiungere un traguardo di 200 copie e, solo così, il libro verrà editato e stampato. 

Il processo è molto macchinoso e ho iniziato a capirci qualcosa solo quando, qualche mese fa, ho ordinato il mio primo libro per sostenere un’autrice esordiente. Prima, da vera pessimista, fiutavo un po’ aria di imbroglio e continuavo a chiedermi: ma se il libro non raggiunge il traguardo, io che ho pagato preventivamente cosa ci guadagno?

Forse non ci guadagno, ma non ci perdo nulla:

  • se il libro non arriva a 60 copie, il cliente verrà rimborsato;
  • se arriva a 60 copie, riceverà una copia, anche se la campagna si interromperà (spero di avere capito giusto). 

Altro dettaglio importante: i libri per iniziare la loro campagna di crowdfunding devono superare una selezione editoriale che ne verifichi l’effettiva qualità, in termini di trama e scrittura.

Perché mi sono avvicinata a Bookabook come lettrice?

Premesso che come autrice non fa per me, ho scelto di iscrivermi per sostenere una scrittrice che ho conosciuto virtualmente. Nei mesi passati abbiamo parlato di editoria, tecniche di scrittura, libri, ed è nata una sintonia per cui sono stata più che felice di comprare la sua storia. 

La lettura è ancora in progress, ho appena iniziato, ma la campagna scade a luglio, mancano 35 copie e quindi sarò spudorata e vi parlerò del suo libro (di quello che so), sperando che qualcuno voglia aiutare una esordiente a fare il balzo.

Il libro che ho comprato

Un’immagine di Onda ribelle presa dal sito Bookabook

Libro: Onda ribelle

Autrice: Eva Battiston

Genere: fantascienza (con un pizzico di politica, ma da quel che ho sbirciato non è pesante). 

Sinossi

Una nazione governata da un regime spietato, dove anche una leggerezza può significare morte: questa è la Mendelia, il cui popolo non ha più diritto di parola, né di speranza.

Ma, in clandestinità, qualcosa si sta muovendo: è l’Odel, un’organizzazione nata per arginare le azioni disumane del governo, in attesa di tempi migliori.

Questa è la storia della squadra 7, che opera nella capitale mendeliana ed è formata da giovani che hanno alle spalle storie ed esperienze molto diverse, ma sono legati da un comune obiettivo: lottare per contrastare la dittatura, pur avendo dalla loro solo audacia e ingegno.

Perché l’autrice ha scritto questo libro?

La prima stesura di questa storia risale a molti anni fa. L’idea di un gruppo di giovani pronti a contrastare un regime totalitario, senza lasciarsi scoraggiare dall’enormità del compito, ha sempre avuto per me un grande fascino. Spesso avevo letto romanzi velati di rassegnazione e pessimismo, e volevo un’alternativa. Da questo desiderio è nato Onda Ribelle.

E ora veniamo a noi… cosa mi ha colpito di Onda Ribelle?

Ricordando che non l’ho ancora finito e che comunque sto leggendo una bozza, mi ha colpita l’attualità del testo. La fantascienza, come anche il fantasy, può essere un interessantissimo filtro per analizzare tematiche sociali e politiche, ed Eva lo fa senza appesantire o sacrificare la componente avventurosa della storia. 

Ho stimato moltissimo la scelta di proporre un romanzo corale. L’ho trovata una decisione coraggiosa, soprattutto perché a differenza sua tendo a focalizzarmi su un personaggio principale e penso sia difficilissimo risultare credibili lavorando su “tante teste”. I protagonisti di Onda Ribelle sono sei, sette. Seguo l’autrice su Instagram e ho avuto modo di vedere anche le grafiche che ha realizzato. Mi è piaciuto ritrovare una diversità etnica e caratteriale. Con a disposizione una rosa di personaggi così diversi, credo che ogni lettore potrebbe sentirsi soddisfatto e trovare il proprio preferito. 

Approvo, inoltre, il continuo lavoro di riscrittura e revisione che Eva sta facendo, maniacalmente, ogni giorno, anche se potrebbe benissimo appoggiarsi all’editor di Bookabook. Eva è un’autrice che si documenta, compra libri di scrittura creativa, ha iniziato a studiare narratologia per migliorare la qualità della sua storia. 

So che la fantascienza non è un genere per tutti – non è nemmeno il mio –, ma spero davvero che qualcuno possa interessarsi a Onda Ribelle e aiutare una giovane autrice a emergere. 

Una nota finale: vi lascio il link della campagna di Onda Ribelle. Qui potete trovare un’anteprima della storia (non editata) e i commenti di qualche lettore. Vi lascio anche il contatto Instagram di Eva, dove trovate grafiche e curiosità sulla sua storia.

Più in generale: avevate già sentito parlare di Bookabook, cosa ne pensate?

Come non reagire a una critica costruttiva

Appunti per la me del futuro

Questo “articolo che articolo non è” è dedicato alla me del futuro: la me che tra qualche mese pubblicherà il suo primo libro; la me che, come ovvia conseguenza, verrà snobbata dalla maggior parte dei lettori; ma soprattutto la me che un giorno si sveglierà, sorseggerà tutta felice il suo amarissimo caffè nero, coccolerà Gatto 1 e Gatto 2, prima di accendere il computer, e poi vedrà lei

Lei come la Recensione. Non la recensione buona o neutra, nemmeno la recensione negativa di un lettore che non dà sufficienti prove per dimostrare di avermi letta. Intendo proprio lei, la Recensione che ti smonta la storia, frutto di duro lavoro, come un mobiletto Ikea da reinscatolare e rispedire in ditta per il reso. 

Non vivo nel mondo delle nuvole e non ho mai bevuto una Red Bull per farmi spuntare le ali. Al contrario, me ne sto ancorata con i piedi a terra e quindi so che quella recensione arriverà. 

Chi conosce un po’ la storia della mia pubblicazione sa che “Come vento” è rimasto su Wattpad per un anno e con il senno di poi sono stata molto fortunata perché non ho mai ricevuto una recensione distruttiva, se si escludono quelle che la sottoscritta confeziona con tanto amore per sé stessa. 

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Rimaneggiare vecchie bozze

Una domanda per chi scrive

La fantasia mi ha sempre portata a elaborare troppe storie, la capacità logica mi ha trattenuta dallo scriverle. Parto dal presupposto che la prima idea spesso è la più immediata, quindi la più scontata, quindi quella che potrebbe avere un potenziale, ma con troppi però

Per questo, a meno che il richiamo di una storia non sia inarrestabile – e succede raramente –, tendo ad archiviare trame, bozze e spunti in una cartella del computer: il calderone delle idee.

Poi aspetto, come se le idee, da sole, potessero riaffiorare dalle profondità di un pozzo, arrampicarsi sui muri intaccati dal calcare e tornare da me. Se arrivano in maniera spontanea, significa che nascondono del buono, sono animate da uno spiritello frizzante che renderà più stimolante il processo di scrittura. 

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T.d.r. L’Usignolo di K. Hannah

È tempo di recensire!

Inizio subito con una breve presentazione del romanzo, le classiche informazioni che si trovano su siti come Amazon, ma che servono per inquadrare la storia.

Autrice: Kristin Hannah

Titolo: L’Usignolo

Casa editrice: Mondadori

Pagine: 476

Anno di pubblicazione: 2015

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